Papa Francesco al Giubileo dei comunicatori: «Comunicare è quello che fa Dio con il Figlio»

27 gennaio 2025

Si è concluso ieri il primo dei grandi eventi giubilari dell’Anno santo, il Giubileo dedicato al mondo della comunicazione. Migliaia di giornalisti, direttori di testata e operatori del settore sono arrivati a Roma da oltre 139 Paesi del mondo.

I pellegrini sono stati accolti venerdì 24 gennaio nella Basilica di San Giovanni in Laterano con una celebrazione penitenziale organizzata dalla Diocesi di Roma e la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina. La mattina successiva, invece, i comunicatori, compresi direttori di testate internazionali, sono partiti da Piazza Pia con la croce del Giubileo, vivendo, lungo via della Conciliazione il pellegrinaggio in preghiera verso la Porta Santa di San Pietro. Dopo la benedizione in Basilica, i partecipanti hanno raggiunto l’Aula Paolo VI per l’incontro organizzato dal Dicastero per la Comunicazione e, poi, per l’udienza con il Santo Padre, Papa Francesco.

Alla tavola rotonda della mattina di sabato 25 gennaio, sui temi della comunicazione e della speranza, moderata dall’ex direttore di Repubblica e La Stampa, Mario Calabresi, sono intervenuti la giornalista filippina, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2021, Maria Ressa, e lo scrittore irlandere Colum McCann, autore, tra le altre pubblicazioni, di Apeirogon. La giornalista ha messo al centro del suo intervento la crisi della democrazia, scossa dalle manipolazioni dell’intelligenza artificiale. «Collaborate, ricercate la verità con chiarezza morale, - ha detto ai presenti - perché il silenzio di fronte alle ingiustizie è complicità. Poi proteggete i più vulnerabili e riconoscete il vostro potere. Ricordate che la speranza non è passiva».

«Se viviamo in tempi di rottura, allora il nuovo tema deve essere la riparazione .- ha sottolineato McCann - Tra i “pellegrini di Speranza” che onoriamo qui oggi, ci sono i nostri giornalisti, i nostri comunicatori che sono in una posizione privilegiata per aiutare a raccontare le storie degli altri. Loro sanno che, affinché una storia venga raccontata, deve prima essere ascoltata con attenzione. E queste storie, insieme alla comprensione che promuovono, possono andare oltre l’aula o la redazione».

Dopo l’incontro, si è tenuta una esibizione del Maestro Uto Ughi, con la sua orchestra, offerta per il Giubileo dalla Fondazione Uto Ughi. Il programma ha previsto il Concerto in La minore BWV di Johann Sebastian Bach e Oblivion di Astor Piazzolla.

Attorno alle 11.30 i comunicatori hanno accolto l’arrivo in Sala Nervi di Papa Francesco. «Volevo soltanto dire una parola sulla comunicazione. Comunicare è uscire un po’ da sé stessi per dare del mio all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza, una grande saggezza!. - ha sottolineato il Papa - Sono contento di questo Giubileo dei comunicatori. Il vostro lavoro è un lavoro che costruisce: costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti, a patto che sia vero. (...) È una prova tanto grande. Comunicare è quello che fa Dio con il Figlio, e la comunicazione di Dio con il Figlio è lo Spirito Santo. Comunicare una cosa divina. Grazie di quello che voi fate».

Il Giubileo si è concluso domenica 26 gennaio, con i comunicatori che hanno partecipato alla Santa Messa nella Basilica di San Pietro, presieduta dal Papa, nella giornata in cui si celebrava la Domenica della Parola di Dio.