Giubileo dei Giovani, per la Veglia verrà usato l’ostensorio di Piergiorgio Frassati e don Bosco
L’ostensorio che verrà utilizzato stasera, durante l’Adorazione Eucaristica della Veglia del Giubileo dei Giovani con Papa Leone XIV, ha una lunga storia.
Proviene da Torino, dalla Cappella dell’Adorazione perpetua della parrocchia Sant’Antonio Abate, nella periferia nord della città. Prima era utilizzato nella chiesa dei Padri Sacramentini che, per oltre un secolo, hanno curato l’Adorazione perpetua, vero centro spirituale della città di Torino.
Davanti a quell’ostensorio hanno pregato Gesù-Eucaristia il giovane Piergiorgio Frassati, che sarà canonizzato il prossimo 7 settembre, insieme a Carlo Acutis, anche lui apostolo dell’Adorazione eucaristica.
Sempre davanti all’ostensorio che oggi viene utilizzato da Papa Leone XIV, hanno pregato San Giovanni Bosco, apostolo dei giovani, fondatore della Congregazione Salesiana, oggi diffusa in tutto il mondo; San Giuseppe Benedetto Cottolengo, apostolo della carità, vicino agli ultimi, che ha dato vita ad un gran numero di opere caritative, nel nome di Dio-Amore; San Giuseppe Cafasso, definito da Papa Pio XI: “La perla del Clero italiano”, che spese l’intera sua esistenza a confessare e formare buoni confessori. Tra i suoi penitenti, ci furono proprio don Bosco, don Cottolengo, il canonico Allamano, anch’egli canonizzato lo scorso 20 ottobre, da papa Francesco.
Poi hanno pregato davanti a Gesù, con il medesimo ostensorio, San Leonardo Murialdo, educatore della gioventù operaia, la beata Anna Michelotti, al servizio degli ammalati, i beati fratelli Luigi e Giovanni Boccardo, sacerdoti esemplari, il beato Giacomo Alberione, fondatore della grande famiglia di San Paolo, profeta della comunicazione.
Una schiera di santi, dunque, che ci narrano l’importanza del primato di Dio e del tornare all’Adorazione di Lui, riconoscendolo vivo e presente nel Santissimo Sacramento e perciò amandolo nei fratelli.