“Preparando O Jubileu 2025”, più di 300 referenti delle diocesi brasiliane riuniti a Brasilia per l’incontro nazionale con Mons. Fisichella
Entrano nel vivo i preparativi per il Giubileo 2025 in Brasile, con la seconda giornata dell’Incontro nazionale organizzato per il 29 e 30 gennaio, dalla Conferenza episcopale brasiliana nella Casa Dom Luciano, a Brasilia. Sono più di 300 i partecipanti, tra vescovi, referenti delle diocesi, pastorali, movimenti e organizzazioni provenienti dalle diocesi e dalle regioni di tutto il Paese, specchio di una Chiesa brasiliana in grande fermento, pronta a vivere il Giubileo come un’occasione di Grazia per tutti. L’evento è stato curato in modo particolare dall’Equipe de Animação do Jubileu, un team a cui la Conferenza dei vescovi brasiliani ha affidato il compito di supportare l’organizzazione dell’anno giubilare nelle Chiese locali.
All’incontro è intervenuto anche S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che ha espresso grande felicità per l’entusiasmo respirato e ha presentato i desideri del Papa per questo Anno santo. «Il Giubileo si presenta anche come una proposta pastorale da non sottovalutare. È in questo orizzonte che bisogna inserire il tema della speranza come contenuto privilegiato dell’evangelizzazione. Si parla troppo poco della speranza. - ha continuato il Pro-prefetto - Senza cadere nella retorica, si dovrebbe distinguere tra speranze e speranza. Forse, il riferimento alle speranze quotidiane è più facile e immediato perché sorge spontaneo, mentre la speranza rischia di rasentare l’utopia e per questo è maggiormente eclissata. Condurre la vita sulle speranze, tuttavia, è rischioso. Queste possono facilmente essere illusorie e condurre progressivamente alla delusione. Rinchiudendo nel circuito dell’immediato è inevitabile che le speranze impediscano di guardare al futuro come attesa di un compimento, caratteristica tipica della speranza. È necessario, quindi, che si apra lo sguardo verso un orizzonte di senso differente che non sia limitato all’ “adesso” e “subito”, ma si sappia porre in stato di attesa con la dovuta vigilanza».
Mons. Fisichella, poi, ha ribadito come «la mentalità scientifica abbia diminuito non poco l’esigenza della speranza». «La tecnologia produce strumenti che abituano a rimanere legati al presente; non ha affatto problemi a fornire risposte immediate che allontanano l’attesa e rendono inefficace ogni desiderio. Nonostante questo, il nostro contemporaneo ha bisogno di speranza. Forse, proprio per l’uomo di oggi abbiamo esigenza di ridestare la speranza perché assiste spesso inerme a fatti ed eventi che sconvolgono le certezze acquisite nel corso dei decenni. Tenere viva la speranza non è solo una missione che i cristiani hanno ricevuto dal Signore quando li ha inviati a annunciare il suo Vangelo in ogni parte del mondo. Oggi diventa soprattutto una responsabilità perché nella decadenza che si sperimenta nei vari settori dell’esistenza personale e sociale è urgente e necessario che si levi la voce di quanti portano una parola e un segno capaci di guardare al presente con occhi differenti».
Insistere sulla speranza, tuttavia, come ha sottolineato il vescovo, porta con sé un forte rischio: dimenticare che essa appartiene a una triade, e che è sempre unita alla fede e alla carità. «È bene sottolineare l’esigenza dell’unità della vita cristiana che si esprime nella costante circolarità tra le tre virtù. Questa inscindibile unità non indica solo lo stile di vita che il credente è chiamato ad assumere in sé a partire dalla vita nuova ricevuta, ma in primo luogo è indice della sua risposta all'offerta di grazia e di salvezza che, in Cristo, il Padre ha realizzato per l'umanità. Non si tratta, quindi, di considerare tre atteggiamenti differenti e settoriali come fossero indipendenti e divisi tra loro. Piuttosto, è bene considerare la profonda unità che sostiene queste tre dimensioni della vita in Cristo. La fede, la speranza e la carità esprimono l’esistenza della Chiesa che chiede a ogni credente di farsi testimone credibile di questo stile di vita».
Nella riflessione di oggi, 30 gennaio, verranno trattati temi come “La celebrazione del Giubileo”, le “Proposte per realizzare il Giubileo della speranza” e “Le prospettive del Giubileo in Brasile”. L'incontro si concluderà con una celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Fisichella, presso la Basilica Santuário São Francisco de Assis, a Brasilia.