Congresso Eucaristico Internazionale, Mons. Borgonovo: «In Cristo Eucarestia la fonte della nostra Speranza»

16 settembre 2024

Si è concluso ieri, 15 settembre, il 53° Congresso Eucaristico Internazionale a Quito, in Ecuador, a cui ha preso parte anche il Sottosegretario della Prima sezione del Dicastero per l’Evangelizzazione, Mons. Graziano Borgonovo. Nel suo intervento conclusivo, Mons. Borgonovo ha invitato tutti i presenti a Roma per il grande Giubileo che si aprirà il prossimo 24 dicembre 2024, sottolineando il legame tra Eucaristia e Speranza. «Il tema del Congresso “La fraternità per guarire il mondo” e il tema del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza” - ha detto il Sottosegretario venerdì 13 settembre - si uniscono nella Eucaristica. È Cristo Gesù, presente nell'Eucaristia, nostra speranza, la fonte della fraternità per salvare il mondo».
 

La Speranza è lo stesso Gesù Cristo, morto e risorto, presente nell’Eucaristia. «Il tema della speranza è centrale: la Chiesa lo propone con forza in un tempo segnato da forti tensioni. - ha continuato Mons. Borgonovo - Il Giubileo, con il suo contenuto di conversione, perdono, abbondanza, cammino e misericordia, diventa una possibilità per il futuro stesso. La speranza è la luce che illumina il futuro, ma non in senso ingenuamente ottimistico». Quello in cui ci troviamo, tuttavia, è un contesto sociale e culturale segnato sì da un inarrestabile progresso tecnologico ma anche da forme sempre più evidenti di emarginazione sociale e di distacco dalla fede. «Relativismo e profondo individualismo sono emersi come tratti caratteristici di questi decenni, sempre più segnati dalle conseguenze di un secolarismo che tende ad allontanare i nostri contemporanei dal loro fondamentale rapporto con Dio, creando un deserto interiore, perché l'uomo è di fatto sempre più lontano da se stesso».
 

È proprio in questo contesto che, ha aggiunto Mons. Borgonovo, «è necessario inserire il tema della trasmissione della fede. La Chiesa ha capito subito il suo compito fondamentale di rispondere pienamente al comando del Signore: andare in tutto il mondo e fare discepoli tutti i popoli della terra. In questa missione, è certamente Gesù nell'Eucaristia a guidarci e ad accompagnarci». La vera novità cristiana è, infatti, la vita oltre la morte. «La morte è veramente vinta, per questo occorre creare segni sensibili di una cultura della speranza e della resurrezione. Vivere la “Fraternità che guarisce il mondo” che ha la sua fonte nell'Eucaristia, su cui si è riflettuto in questo Congresso, diventa un chiaro segno di speranza. Senza questi segni, l'annuncio rimane debole e l'efficacia del messaggio non raggiunge la sua piena espressione».
 

La differenza, dunque, sta tutta nella sostanza di questa “speranza”. «Tutti possono sperare, ma è il contenuto della speranza che la distingue. La speranza cristiana ha come compagni di viaggio la fede e la carità, che non la abbandonano mai. La speranza nasce quindi dalla fede ed è alimentata dall'amore». La Speranza cristiana, che è Cristo, è quella che «non delude», come ricorda il titolo della Bolla d’Indizione del Giubileo 2025. «Il Giubileo sia per tutti un'occasione per riaccendere la speranza” (n. 1). Questa espressione potrebbe racchiudere la ricchezza della Bolla d’Indizione del Giubileo del 2025, che si apre alla luce dell'espressione di San Paolo: “La speranza che non delude”, perché offre la certezza dell'amore di Dio. La categoria dell'incontro viene subito intercettata all'inizio, come punto fondamentale capace di orientare i pellegrini che arriveranno a Roma e tutti coloro che nelle Chiese particolari celebreranno l'Anno Santo».
 

Gli “appelli” che il Papa rivolge nella Spes non confundit possono essere interpretati come nuovi segni di speranza che chiedono l'impegno di tutti. «Di fronte a questi segni e appelli citati dal Santo Padre, il tema della fraternità per la guarigione del mondo, ampiamente approfondito durante questo Congresso eucaristico, è molto significativo e ricco di speranza, e diventa senza dubbio una sfida nella vita di ciascuno di noi». Il Giubileo, dunque, sarà un'opportunità di grazia e di rinnovamento «da cogliere per la nostra santificazione, camminando con speranza in Gesù Cristo, con la certezza della sua presenza eucaristica al nostro fianco», ha concluso Mons. Borgonovo davanti ai centinaia di partecipanti del Congresso Internazionale. «D'ora in poi sappiate che siete una parte importante di questo evento giubilare e che la Chiesa universale vi aspetta con gioia a Roma. Vi auguro un pellegrinaggio gioioso e pieno di speranza nel prossimo Giubileo, dove ci incontreremo intorno a Pietro nella Città Eterna».